87 // Peripli migranti a Padova: Passaggi a Nordest
10 giugno 2015: due esposizioni di Peripli in contemporanea a Padova sul tema delle migrazioni.
(QUI tutto sulla prima edizione di 27metricubi a Venezia)
10 giugno 2015, al tramonto, piazzetta San Nicolò, Padova
Peripli patavini con un’opera inedita e performativa sull’intersezione di due voci migranti: versi estratti dagli appunti del Quaderno di Zaher (memorie personali e stratificate, poesie raccolte dal ragazzo durante il suo viaggio dall’Afghanistan al Veneto), intrecciate con riflessioni sull’essere migranti italiani da parte di un ragazzo del Sud trapiantato nel medesimo luogo, il Nordest.
Due persone effettuano contemporaneamente le letture dei due testi, sovrapponendosi e intercciandosi.
Le poesie del piccolo Zaher, trascritte direttamente dal suo taccuino al mio anni fa (grazie al Centro Candiani di Mestre), riversate adesso in questa intersezione di pagine portate al pubblico, come un omaggio alla memoria contro l’oblio.
Titolo: Passaggi a Nordest
Autore
Ideazione, installazione, testi originali e performance: Giovanni Asmundo
Performance: Chiara Frigatti
Anno: 2015
Tecnica: appunti migranti, inchiostro su carta da lucido
“Questo corpo così assetato e stanco forse non arriverà fino all’acqua del mare. Non so ancora quale sogno mi riserverà il destino, ma promettimi, Dio, che non lascerai finisca la primavera” (dal Quaderno di Zaher Rezai)
Contemporaneamente, in piazza Capitaniato (a pochi passi di distanza) è possibile trovare una fotografia di Giovanni Asmundo selezionata in concorso ed esposta alla mostra collettiva “Istantanee di un fenomeno, volti e luoghi dell’immigrazione”, promossa da Udu e Notte del Liviano in collaborazione con Emergency.
Le mani dei poliziotti sulla faccia dei migranti, le reazioni dei commercianti, persone che passano giorni e notti sulla scogliera o in una stazione ferroviaria (ma non devono disturbare il turismo); quando cominceremo a guardarci gli uni e gli altri negli occhi?
Anch’io sono un migrante (dal Salento verso la Lombardia), ma è stato il caso a farmi nascere in un posto determinato, in un’epoca specifica, per cui la mia migrazione è stata molto meno dolorosa di quelle cui ora assisto; ma ho molti zii che, “sporchi Italiani”, si sono dannati l’anima nelle miniere o nei supermercati (manovalanza di quart’ordine) in Belgio, in Francia, in Germania…
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Proprio così… anche per questo ho scelto di pubblicare il resoconto all’indomani della giornata dei Rifugiati… e sì, lo scopo della sovrapposizione era proprio di sostenere che siamo tutti migranti… Come sempre mi trovi d’accordissimo!
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