173 // Portofranco. 1 // Call permanente per poesie, prose e fotografie // Permanent call for poems, proses, photos
VERSIONE IN ITALIANO
Fermamente convinti della necessità di una parola aperta, dell’esigenza di spazi liberi di condivisione, dell’urgenza di moltiplicare le risposte chiare e ferme al dilagare di razzismo e disinformazione, proponiamo una nuova rubrica dal titolo “PORTOFRANCO”, dedicata ai temi del dialogo e della democrazia, delle migrazioni e della convivenza, nonché al valore politico della bellezza. Essa sarà aperta alla pubblicazione di contributi sotto forma di poesie, prose, testimonianze e fotografie di quanti saranno interessati. Si auspica inoltre la realizzazione di un Quaderno che raccolga una selezione di contributi.
Apriamo questo spazio alle vostre voci. Tra indignazione, ferma resistenza e dolcezza. Per non smettere di porci quesiti. Per una cultura libera, non politicizzata ma etimologicamente “politica” per il proprio valore edificante per la comunità.
Si assumono come elementi di riflessione la Carta di Palermo del 2015 e i principi in essa contenuti: “Il diritto alla mobilità come diritto della persona umana. Verso la cittadinanza di residenza. Per l’abolizione del permesso di soggiorno. Uscire dall’emergenza, dalle tante emergenze, è necessario. Io sono persona”.
È possibile inviare poesie, brevi prose edite o inedite (anche in altra lingua, possibilmente con traduzione italiana), testimonianze, fotografie (con lato lungo di almeno 900 pixel). Saranno esclusi contenuti offensivi, neorazzisti, neofascisti o ritenuti inadatti. Gli autori dei testi e delle foto se ne assumono la responsabilità e, naturalmente, ne mantengono la proprietà. Per l’invio: cantiereperipli@gmail.com.
Su “RADIO PERIPLI” libera, “Portofranco spazio aperto” per le vostre voci è anche in radio ascoltabile online. È possibile inviare poesie, racconti, testimonianze in formato mp3. In alternativa, per chi preferisce, potremo registrare noi il vostro testo in radio.
Grazie a tutti.
G. Asmundo e il Cantiere Peripli
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ENGLISH VERSION
We are firmly convinced of the need for an open word, of the need for free spaces for sharing, of the urgency to multiply clear and firm responses to the spread of racism and disinformation. For these reasons, we propose a new section entitled “PORTOFRANCO” on this blog, that will be dedicated to the themes of migration and coexistence, with their resources, richness and problems, as well as the political value of beauty. It will be open to the publication of contributions in the form of poems, prose, testimonies and photographs of those who will be interested. We also hope to create a Notebook collecting a selection of contributions.
Thus, we’re opening this space to your voices. Between indignation, firm resistance and sweetness. To not stop asking questions. For a free culture, not politicized but etymologically “political” for its own edifying value for the community.
The 2015 Palermo Charter and the principles contained in it are taken as elements of reflection: “The right to mobility as a right of the human person. To the citizenship of residence. For the abolition of the residence permit. It is necessary to go out of the emergency, from so many emergengences. I am a person “.
You can send to us poems, short prose published or unpublished (also in another languages, possibly with Italian translation), testimonials, photographs (with a long side of at least 900 pixels). Offensive content, neoracist, neofascism or considered unsuitable will be excluded. The authors of the texts and photos take responsibility for them and, of course, retain their property. For sending: cantiereperipli@gmail.com.
“RADIO PERIPLI” free is online width podcasts on “Portofranco open space”, to embrace your voices. You can send us poems, short prose, tells, testimonials in mp3 format. Or, if you prefer, we can read your textes.
Thank you all.
G. Asmundo and the Cantiere Peripli
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(Photo by Daniele D’Antoni)
grazie!
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Grazie anche qui per la comunione d’intenti, Patrizia!
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L’ha ribloggato su La lanterna del pescatoree ha commentato:
Cari tutti,
Portofranco è una rubrica che Giovanni Asmundo gestisce sul suo blog Peripli e che raccoglie contributi di grande spessore letterario, funzionando al contempo da appello permanente -da mobilitazione poetica nel senso migliore dell’espressione- a conservare viva la cultura dell’incontro, dello scambio, dell’umanità e dell’umanesimo. Non credo ci sia bisogno di spiegare perché, in questo momento, l’appello di Gianluca suona urgente e salutare. Eppure, qualcuno su Facebook ha deciso che di tutto questo non si deve parlare. Ha segnalato i post condivisi da Gianluca e la piattarofma di Zuckerbeg ha provveduto a censurare link e contenuti. Potete vedere coi vostri occhi che non c’è nulla, in questa rubrica, che possa offendere -anzi. Eppure, sembra che vi sia più tolleranza per le varie pagine DVCE o Affoghiamoli tutti che per l’espressione della bellezza e di un pensiero di tolleranza. Come ha scritto lo stesso Gianluca: “Ebbene, prima o poi doveva succedere: Peripli oscurato selettivamente. Gli ultimi anni di post sono scomparsi, cen$urat*, cancellati. Scomparse le vostre bellissime poesie e la filosofia di Cristina per Portofranco, Angela, Davide, Fernando, Francesca, Viola, Patrizia: perché tutti parlavamo di Umanità e Libertà, oh, laviamoci la bocca col sapone. Scomparso il testo per il Giorno della Memoria, perché non dobbiamo ricordare, guai. È scomparsa la foto “La poesia serve per l’harmonia”, l’armonia va cancellata con la spugna. La mia traduzione su architetti e isole dal francese di Yves. Scomparse le toccanti lettere dei siciliani in Germania, roba troppo nuova per essere vecchia. Il racconto della Tunisia, perché un italiano puro in quelle località ci va solo a fare il giro sul cammello. Il Periplo delle Repubbliche Marinare, il libro scritto di notte che regalo a tutti, perché è vietato regalare e soprattutto parlare di porti e viaggi senza selfY. L’appello a noi figli del mare per aprire le nostre braccia, perché dobbiamo tenerle conserte. Il mio scritto sul Natale mediterraneo, perché è sbagliato essere solidali, il Natale poi è una cosa com*nist*. Il giardino dei limoni, perché parlavo di un muretto a secco e un coro di alberi, però vabbè anche di diritt* negati in un paese oppresso, quindi non sia mai, via, via”. Per questo, e per il valore in sé della rubrica, ho deciso di condividerne le puntate. Grazie a chi passa, si ferma e legge.
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grazie, ho scoperto ora questo splendido Blog e le sue rubriche!
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